Mondi sommersi

Mondi sommersi, 2025

20 fotografie 30×40 più una 18×24

Pensato appositamente per una mostra di paese, Mondi sommersi indaga la possibilità di coniugare un linguaggio accessibile a tutti con una dimensione percettiva alterata.

Esplora la visione come esperienza filtrata, mediata da un elemento fisico - l’acqua - che diventa parte integrante del processo di realizzazione fotografica: attraverso questo mezzo si instaura un dialogo con l’immagine, tanto nella fase di creazione quanto in quella di percezione.
Questa serie di foto mette in relazione i paesaggi-cartolina, simboli di una bellezza immediata e stereotipata, con i dettagli dei fondali, più segreti e nascosti. Ci si muove così tra il vicino e il lontano, tra ciò che appare già confezionato e ciò che non si conosce.

In questo lavoro c’è l’idea che il mondo ci arrivi sempre filtrato, a volte distante, a volte distorto. È anche un richiamo ai nostri occhi, che vedono attraverso la loro superficie bagnata, la cornea: un confine sottile tra noi e ciò che osserviamo. Diventa così un modo per riflettere sul guardare dentro e sul guardare attraverso, sulla fatica del vedere ma anche sulla possibilità di riconoscere la bellezza che emerge dall’incertezza dello sguardo.

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